IO ODIO ATARU

ATARU MOROBOSHI l’ho sempre odiato.
Un giapponese cisposo che è inseguito da una strafica assurda come Lamù e lui non la considera. Ha spesso la bava e quando dorme dalla narice si gonfia un palloncino che poi esplode al risveglio. Veste senza fantasia, fa il lumacone e disonora gli antenati della tradizione giapponese.

Oddio anche lei tanto normale non dev’essere: corteggia un mongo come quello, ha i capelli verdi, i costumini leopardati tipo amanda lear e lievita.

Se ero io Ataru Moroboshi la signorina Lamù non la facevo neanche alzare in volo, altro che decollo. Vieni vieni vola qui sopra..

Eppur si movono.


Titolo dell’opera: Genio e Nutella
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Esistono individui geniali la cui sopravvivenza è scandita da reverenze e ginoflessioni mistiche. Sguazzano in brodi d’incapacità spacciandosi per operative figure professionali, seminano vento e raccolgono ventagli, spesso scalano uffici aziendali, si propongono come soluzioni praticabili anzichè confessarsi problemi biosociali, ridono, parlano.. addirittura respirano..
Come edere malefiche non crescono in segmenti di bassa manovalanza dove vengono schiacciati ancor prima d’attecchire ma di solito infestano uffici e stanze logistiche. Sono delle insidiose lingue marroni dall’alito putrescente.
E qui ce ne sono a bizzeF.

La storia della mia vita.

 

Sono nato, cresciuto e giù botte, dolori, schiaffoni e calcinculo. Poi la quiete e penso – sarà forse la mia maturità a farmi meritare un po’ di riposo? che sia la fine dell’adolescenza? – e allora si che son stati sganassoni sui denti. Conosco l’amore e giù calcagnate nella nuca. Mi faccio bello e mi tirano le pietre. Mi faccio interessante e mi tirano le pietre. Mi faccio da parte e mi tirano sempre le pietre. A questo punto mi sarei anche rotto i coglioni di prendere pietre.

Ma mai che qualcuno mi tirasse polistirolo.