kitsch ti ci vuole?

Starei ore nei corridoi moquettati dove tutto profuma di nuovo e di sofisticato. Forse è la mia anima medievale che s’incanta davanti ai bagliori di luce colorata. Suoni, pubblicità inutili, miliardi di piccoli pixel che bruciano la loro esistenza come delle lucciole impazzite.. ognuno nel suo universo piatto.. l’atmosfera sintetica dei centri commerciali è come una ragnatela insinuante, una rasoio che brilla. Amo la falsa cortesia dei commessi sottopagati e le cassiere che respirano con malcelata indolenza.. [Bip] [Bip] [Bip] [Bip] È tutto così ipocritamente reale. Ognuno sa esattamente cosa fare.

Solo io non l’ho ancora capito.

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2 commenti

  1. occorre essere attenti nel fare questo tipo di lavoro, è un l aspetto sottile che tutti dimenticano. in quei posti è facile perdersi, c è un concentrato di malumore marcio e a furia di respirarlo ti si appiccica addosso. apparentemente tutti sanno cosa fare? ovvio per fare quel lavoro impieghi un neurone, ma sono come piccoli bambocci che sgambettano in pochi metri quadrati di minchiate. che poi facci caso quand è che sono pieni quei posti? tendenzialmente sempre, ma in particolar modo quando la gente non lavora o ci sono feste. allora invece di essere rilassati sembrano schiumare di rabbia. siamo tutti così indifesi.. le gabbie più sono dorate e più attraggono. come quei neon azzurri per gli insetti.

  2. mia amata anima medievale, ecco come è finito il flusso del Grande Risveglio che ha percorso il vecchio mondo per lunghi secoli, dal Tao al Logos di Eraclito e oltre: abbiamo permesso agli oggetti di impossessarsi dell’anima e sono loro che ci guidano in questo universo omolgato a cercare tutti le stesse cose nei templi del consumo vorace e compulsivo.
    ok, lo ammetto, lavorare fino alle 2 non mi fa bene …

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