Il mio amico Enrico R*

Una volta avevo un amico: Enrico. Era un ragazzo tormentato, la vita non lo aveva di certo trattato con i guanti bianchi nonostante la sua giovane età: dolori enormi, disadattamento e solitudine. Io volevo bene ad Enrico e anche lui a me. Cercavo di aiutarlo trasmettendogli rabbia e forza ma non erano caratteristiche adatte alla sua natura quindi mi arrabbiavo. Non capivo perché continuasse a stare nella scatola che si era costruito. Lo spronavo, gli urlavo ma lui era immobile. Dentro la sua scatola. Anzi passava da una scatola all’altra, ora con la musica ora con il lavoro ora con la religione. Cercava soluzioni e scatole. Poi Enrico partì per l’Inghilterra e non l’ho più sentito e visto per tanti anni. Sapevo che era tornato e mi chiedevo cosa gli avesse lasciato l’esperienza di una vita vissuta all’estero. Magari la scatola era sparita!
L’ho rivisto un mese fa per strada accanto ad una ragazza con la tipica espressione di chi non ha respirato da piccola , lui aveva un borsello fuori moda a tracollo e lei un vestito anni ’60. Suonavano insieme i campanelli e sorridevano beatamente ebeti. Volevo salutarlo ma non l’ho fatto, ho esitato.. era contento come non l’avevo mai visto prima. La scatola che si è scelto è quella giusta, avevo sbagliato a considerare tutto. Ho capito che ognuno si sceglie le sue scatole e che le scatole stesse hanno una funzione positiva.
Ecco perché non vanno.. rotte.
Nonostante tutto ti voglio bene Enrico.
 

Unisciti alla discussione

13 commenti

  1. Una scatola non costa nulla, è pratica e funzionale, la rinnovi quando vuoi, le sue taglienti estremità volgono un senso di chimerica protezione. Farsi sedurre da una scatola è cosa facile.
    Però prima di chiudermi nella scatola proverei a diventare io stesso la scatola.
    Il terzo giorno Dio creò la scatola “Vanni 14°6”.

  2. Ciao!
    Tralascio i commenti sulle tue capacità grafiche per le quali sacrificherei anche entrambe le mani, salvo poi vivere nella frustrazione di saper disegnare e non poterlo fare…

    solo un paio di considerazioni:

    -Enrico R* sta bene, l’ho visto l’ultima volta domenica scorsa in mezzo a noialtri 7000 e passa ad Empoli; magari sto un po’ peggio io, datosi che il lunedì precedente egli mi era entrato da dietro diretto sulla caviglia, ma succede… il fatto che a fine partita si sia poi lussato la spalla non dipende assolutamente dagli accidenti che qualche maligno potrebbe pensare io gli abbia tirato.
    Posso dirti che sta bene perché la luce che ha negli occhi adesso una volta non l’aveva, a quello che mi dicono (io non lo conosco da molto). Non siamo così fuori di testa, checché tu ne pensi.

    -Nel post di Venerdì 5 Gennaio 2007 “dliin dloon”, hai messo 2 MORMONI. Uffa.

    Ps: Rileggendo tutti i post dall’inizio ad ora, ci si rende conto che sei molto meno nero di quanto vorresti far pensare. Non dico proprio glitter, ma insomma…

  3. Caro iggaspe,
    tralascerò anch’io le risposte sulle mie capacità grafiche delle quali tanto aneli il possesso, servono a poco a meno che tu non sia un grafico. Spero vivamente che Enrico R* di cui parli tu sia lo stesso Enrico R* di cui parlo io ma dubito: il mio amico Enrico R* non era un tipo molto sportivo.. tutt’altro. Ma se con questa rivelazione mi dici che “voialtri” me lo avete trasformato anche in un testimone_del_genova (nota la sottile assonanza calcistica) il mio oscuro cuore si gonfia di felicità e lacrime. Enrico R* dev’essere proprio cambiato! E di questo cambiamento come amico del mio examico ringrazio tutti i 144.000 (il piccolo gregge) e mi ritengo sinceramente debitore. Smetterò di versarvi piombo fuso ed olio bollente dalle finestre 🙂
    Per il post del Venerdì 5 Gennaio 2007 hai ragione, confesso la mia ignoranza, avevo cercato gente in google che suona i campanelli e rompe le scatole (scatole filosofiche s’intende N.d.A.) ma ho trovato solo mormoni! Niente quaccheri, niente amish!! Una tristezza che non ti dico…
    Poi che dire iggaspe se tu fai parte come dici della tua Congregazione, hai la mia allegra ammirazione perché di solito non siete molto inclini alle prese di giro. È evidente che tu conservi il tuo cervello e la tua santa (permettimi l’accostamento profano) fottuta ironia.

    Distintissimi saluti
    Gabriogramma.

Lascia un commento