– Post Mortem –

Nonostante il cuore che batte, il numero di respiri, le cose che ho osservato e quelle che ho lasciato andare, quelle che ho ferito, che ho ingoiato e amato, nonostante le lacrime, i colori e la poesia di cui sono stato arteficie ho capito troppo tardi quale ricordo conserverà di me il mondo. Non che la cosa mi ferisca più di quanto non abbiano fatto già altre, è che ti chiedi se saperlo in anticipo risulta essere un privilgio rarissimo o solo un momento di crudeltà gratuita, fine a se stessa. Una fastidiosa amara consapevolezza che lascia perplessi, quasi sbigottiti. Io? Ma proprio io? Dovrebbero smettere di brillare le stelle e cadere nel buio, niente più risate, niente più vita per chi resta. Senza di me nulla ha più importanza. Poi ti spiegano che non è così, che forse esisti per capriccio, il tuo occupare spazio a volte è sconveniente, e ti ritrovi ad essere un ospite non gradito. Mi perdo in questo oceano, vado alla deriva e mi lascio cullare verso la fine, Gabrio non esiste più, non è mai stato importante. Peccato, era tanto buono, come si chiamava? Ma poi un così bel ragazzo. Nel fiore della vita. Ecco si, ricordatemi così.

Unisciti alla discussione

18 commenti

  1. cosa succede se una stella ti dice che invece eri importante? E se il capriccio era invece linfa? E se la mancanza riguarda il petto? E quello che c’e’ dentro brucia? E il mondo scompare? E tutto e’ niente? Cosa succede? …nel post non e’ specificato.

  2. io,in questo caso, ho due convinzioni..
    tutti verranno ricordati nel bene e nel male…
    e il mondo andrà sempre e comunque avanti..con o senza di noi…

    poi ne ho altre…

    tipo che ognuno ha quello che..si crea..

    e bla bla bla

    ma le mie convinzioni per te,magari,sono solo parole…

    poi,ci sono cose talmente soggettive che non tutti possono capire tutti.. non tutti sono uguali a tutti..

    e…ancora bla bla bla

    smetto altrimenti di scrivo un libro…

  3. Una volta ho conosciuto una persona che mi diceva “ti amo ma ad una condizione”. Ora dimmi, possono esistere condizioni in una parola come “ti amo”? Ero importante ma non abbastanza, ero linfa ma continua a vivere, il petto fa male ma il cuore batte ancora e il mondo non scompare.
    Quando ero piccolo mi hanno dato spesso il benvenuto, senza motivo, gratuitamente e con cattiveria. Esiste qualcuno al mondo che sia come me? Che sia disposto a dirmi “ecco il mio cuore, abbi cura”. Io credo di si, non me ne hanno date abbastanza forse.

    Silvia dice che potrebbe scrivere un libro e rispondermi, io dico che potrei smontare ogni sua singola parola, ogni suo piccolo spazio. E di certo ogni tuo.

  4. Ecco il mio cuore. Abbi cura.

    Ops!

    L’hai rotto!

    Non te ne eri accorto? Ma cetto dirai… non c’era cuore… Tu vedi. Tu sai. Tu interpreti.

    Io sento.

  5. …non ero io quella che smontava ogni tua parola?
    quella che se tu dici pera..io dico mela…

    io se ti dicessi qualcosa è per esperienza… e sono convinta che quella non la smonti di certo…

    ad ognuno la sua…

    ‘ti amo ma ad una condizione’..non auguro di sentirlo mai..io sono il tipo che neanche rispondo..me ne vado…

    A volte cerchiamo persone che ci somigliano..che ci completano, non è impossibile trovarne.. ma a volte siamo così accecati da noi stessi…che non riusciamo neanche a vederle…..

    la vita..che cosa strana..

  6. Hai più ragione di quello che credi, siamo accecati da noi stessi, tu lo sei?
    Chieditelo dopo che qualcuno ti ha detto “Ti amo ma a una condizione” poi ne riparliamo.

  7. lasciata alle spalle la cupa adolescenza, trovo sia assai + produttivo
    preoccuparsi di cosa ci succede attorno, concentrarsi sulle altrui
    percezioni è gran bella cosa, quando non si mira ad alimentare
    esclusivamente la propria vanità. Per quella c’è sempre tempo,
    magari ascoltando Niccolo Fabì e le sue funerarie
    paturnie autocelebrative.

    L’arte non è solo una immagine da esibire sopra il proprio epitaffio,
    e se proprio la paura della morte impazza,
    tanto vale munirsi di doppietta e movimentare un pomeriggio ai grandi magazzini,
    l’effetto sarà quello ricercato 🙂

  8. ….poi devo continuare..e continuo…
    “hai più ragione di quello che credi”
    …è la seconda volta che me lo dici…
    io dico quello che penso.. e lo interpreto in un certo modo…
    magari te lo vedi in un altro…
    ma questo non lo so perchè non sono nella tua testa…e tu non sei nella mia…
    ci si interpreta..
    a volte rischi di non capire..e intendere alcune frasi in modo sbagliato..con toni sbagliati…
    ci vuole pazienza..
    conoscenza della persona che ‘ascolti’
    e soprattutto voglia di ascoltare una persona..

    si dice..non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire..
    ma io non faccio testo…
    o testa…

    ma sono testona e continuo il discorso…

    “ti amo ma a una condizione”
    non l’ho mai sentito perchè non ho mai dato modo a nessuno di dire neanche la prima frase..figuarti la seconda..
    in amore penso non esistano condizioni.. ho sempre pensato che i sentimenti,qualsiasi siano, o ci sono o non ci sono.. non esistono praticamente mai vie di mezzo…
    sono una persona che guarda a 360° una situazione.. e non conosco il motivo principale della frase…
    se quest’ultima è stata detta senza cose iniziali e senza virgole e prosegui..allora sì ci sarei rimasta male… e probabilmente non sarei rimasta a sentire il continuo…
    se..
    se..
    se..
    è tutto un se.. ma.. forse..

    è tutto un dubbio..molte incognite.. poche soluzioni tangibili… forse..

    Credersi Tanto per il mondo e accorgersi di essere solo una minima presenza…

    vedi poi rifletto su quello che dici..

    è stupido guardare tanto in là..quando a volte non si riesce a vedere neanche dove camminiamo..

    il fatto dell’essere accecati da noi stessi…
    dai nostri desideri..
    dai nostri skazzi mentali..

    dall’utopia di cercare sempre il meglio…sempre più in la..e non accorgersi quando è il momento di placarsi e guardare effettivamente cosa abbiamo ‘trovato’…
    o del cercare cose che avevamo e non abbiamo più…

    Avere visto la perfezione.. e ritrovarsi con.. niente..
    bè,capita..

    io sono stata accecata da me stessa.. in questo senso..
    il voler cercare per forza quello che avevo perso..
    le sensazioni..ecc…

    Non esiste niente di uguale..niente.. puoi parlare di similitudini..ma non è il caso cercare un bel niente…
    aprire gli occhi..

    pensare..

    e farlo veramente..

    capire cosa si vuole veramente senza indentificare il tutto non tanto in persone ma in sensazioni..
    quelle ne puoi avere…di simili…

    nel mio discorso ho sottolineato il caso in cui..una persona fosse il mondo per te…
    nel caso che tu pensi di essere il mondo per una persona..
    non lo so..
    di mio non penso di esserlo mai stata.. e fondamentalmente neanche ci tengo..[da non fraintendere.. ma se mi metto a spiegare anche questa è la fine..]

    se mi parli di considerazione..
    io ti ribadisco sul punto che non siamo tutti uguali..

    tu vedi il discorso sotto un tuo punto di vista..e sotto quello pretendi certe cose…

    poi ci sono altre persone che magari la vedono in maniera differente… ma questo non vuol dire sottovalutare la cosa… vuol dire vederla in maniera differente…

    ..mi viene in mente che nessuno è obbligato a far niente se non vuole…
    ..che la pazienza ha un limite…
    ..che trentatrètrentinientraronointrentotuttietretatrètrotterellando..

    ..e,perchè in un certo senso ho imparato a spiegarmi con te,intendo dire che se qualcuno tiene ad una certa situazione la ‘coltiva’, passando sopra a tante cose..ma poi se vede che il tutto non è ricambiato..bè lascia,per non far torti…un pò pure perchè demotivato… ecc ecc

    salto tanti discorsi..
    prendo e torno su alcuni
    giro attorno ad altri..
    era meglio ti inviassi una mail
    mica per altro..per il fatto che poi quando comincio non finisco più di parlare…

    allora mi do un freno.. perchè poi tocco miliardi di argomenti e non ne concludo punti..

  9. La tua profondità d’animo mi era già nota ancor prima che io entrassi in te, per questo ti ho amato subito fin dal primo coito.
    Mon amour…

  10. Io ho una convinzione, nessuno si ricorderà di nessuno che sia venuto prima di lui di almeno tre generazioni…
    O almeno, nessuno si ricorderà di me, dopo tre generazioni…
    Se poi qualcuno di voi scoprirà anche solo la teoria del ficcarlo dentro, beh, magari la famamafa vi resterà.
    Che poi io me lo volevo fare ma non me l’ha mai dato, il buco del suo culo immacolato…
    Era così deliziosamente elefantiaco, così graziosamente mastodontico,
    l’omone che non deve chiedere mai, tanto lui lo sa che io voglio che me lo ficchi,
    anche se io gli rispondo ma perchè non t’impicchi?
    ‘Napul è na’ carta sporca, e nisciun’ se n’import, perchè ognuno aspett a’ ciort…’
    Quando tra longobardi, normanni, borboni e, nonostante tutto, ricchioni, t’invadono
    da ogni parte, dell’uso del tuo cul tu farai un’arte…
    Ma tu sai che per me sei solo una macchia nera grossa e fastidiosa, un’impressione
    sulla retina d’un coglione?
    Io sono una proiezione della tua mente, hai capito perchè ogni uomo intorno a te è deficiente?
    E’ il complesso di castomizzazione…

  11. Cercherò di essere breve
    (ora che rileggo non lo sono stato, scusate, ma era importante, credo;
    se suo padre condivide, queste stronzate le scrivo meglio, per farle leggere ad Arianna):
    questo mito dell’anima gemella l’ha inventato un tipo che si faceva chiamare (o chiavare) Platone:
    uno che parlava di METAFISICA, e metteva le sue I-Dee in bocca al suo maestro, Socrate.

    Io vi proporrei invece un certo Charles Darwin con la sua idea, che i biologi del tempo
    ostracizzarono furiosamente, della scelta femminile.
    Darwin era solo uno che osservava, e che per spiegare le cose usava idee magari scandalose,
    per preti e scienziati vittoriani, ma idee semplici e concrete.
    Qualcuno dice che osservando le colonie di fo(i)che, avesse addirittura intuito
    che in alcune specie gioca un ruolo chiave la “promiscuità femminile”…
    Non disse niente perché allora le femmine non potevano scegliere, figuratevi essere promiscue:
    che poi le femmine promiscue erano foche, sule, babbuine…

    La specie umana non è così promiscua, anzi è abbastanza pallosa, ha preso una
    strada diversa.
    Se ad uno dà fastidio sapere che una babbuina è promiscua, allora inizio a pensare che magari
    essa è la sua donna…

    Un maschio si propone, la femmina è dotata di uno strano senso estetico per valutarlo,
    le piacciono corna, piume e coglionate simili, perché i caratteri sessuali secondari,
    e per capire questo ce n’è voluto (Darwin era già morto e sepolto), danno un’idea
    della sequenza completa di nucleotidi del DNA.

    Gabrio mi ha parlato di un’intelligenza collettiva dei Virus:
    Gab, per me, noi l’abbiamo mitizzata ‘sta cazzo di intelligenza,
    l’intelligenza si può usare per capire e prevedere il comportamento di sistemi elementari:
    protone-elettrone = atomo di idrogeno, già se prendi la molecola di idrogeno,
    il caro Ferdinando, che sta in cattedra per diritto ereditario, ti tira fuori le
    banalissime “coordinate sferoidali prolate” (oltre il nome non vado anche
    se quel prolate mi dà l’idea di castrato, o di lobo segato,
    qualcuno ha mai visto lo “scemiffo lobo”?).

    Quando vedi i banchi di aringhe che nuotano in maniera assolutamente armonica e
    coordinata, non ti chiedi perché il traffico di Firenze, città dalle regole
    illuminate, piena di auto piene di menti intellettualmente superiori,
    non ti chiedi perché il traffico invece è così incasinato?
    (Ma forse tu lo sai, visto che una volta ne hai parlato in un post,
    magari lo sai per istinto, o magari quel post era una delle tue
    storie zen :P. Io non ti capisco, se voglio sapere una cosa te la chiedo :D,
    mi ricordo quando mi hai detto ‘no, (dico) veramente’)

    Le aringhe seguono delle leggi, ma per istinto, guardano i segnali
    delle ‘prossime vicine’: come un’equazione differenziale, un’equazione
    d’onda.
    Ma se si mettessero a tavolino e cercassero di risolvere l’equazione…

    I Sensei dicono cose elementari, credo, ma le devi voler accettare (non sono
    mai stato in Giappone e non ho avuto La Visione di Siddharta).
    Normalmente in natura le specie vogliono sopravvivere e riprodursi,
    a volte si passa per meccanismi strani (mantidi e robe simili)…

    La specie umana in realtà sarebbe molto più lineare, se non fosse
    fatta di Testoni: tipo donne che tu gli dai un biglietto con
    scritte le tue stronzate ed il tuo cellulare (passi che non capisci
    le stronzate, ma il numero di cellulare?), e loro ti dicono che
    non volevano farti credere…
    Tu cerchi di parlarci: se non sei sicura aspetto, l’esempio di un
    tuo amico che per anni ha aspettato una che era fidanzata con un altro
    e che alla fine è riuscito addirittura a sposarsela (io non lo farei,
    ma dovevo trasmettere un’i-Dea), mi sembra chiaro e limpido…
    No sono sicura…

    Poi ti gira intorno come una deficiente…

    …E io non ci sto male perché so che con lei non mi devo riproporre,
    anche se a volte, davvero la “testa di sotto mi tira” (non mi sembra
    poi così bonazza, ma anche io faccio la collezione di occhi sotto vetro,
    soprattutto quelli poco ‘colorati’),
    perchè una donna che aspetta uno che le legge nella mente,
    forse cerca davvero uno che le può fare molto male,
    e visto che le donne hanno un istinto per scegliere gli uomini,
    non vorrei essere io ad ammazzare (o peggio) una donna che ho
    guardato teneramente.
    Vorrei solo che lei capisse che sta facendo, e si trovasse uno
    che non le legge nel cervello, ma le dice delle stronzate per
    farla ridere.

    Una volta, un uomo davvero razionale e lineare mi disse,
    mentre io armeggiavo per stappare un tappo con un arnese
    che non capivo come tenere in mano:
    ma tu non sei un fisico?
    Certo.
    Io vado su un campo di calcio e mentre corro
    verso la porta per calciare la palla che il terzino mi ha
    lanciato dalla nostra metà campo, inizio a pensare a
    parabole, momenti angolari, forse di attrito con l’aria,
    energia che si conserva (prima legge della termodinamica),
    energia che degrada (seconda legge della temodinamica)…

    …E vado a sbattere dritto contro il palo, dò una testata
    così bestiale che quasi il cervello salta fuori dalla
    scatola, cranica…
    Se ti rendi conto che io ho capito più cose di te,
    non fare lo stizzito, io le ho capite proprio perché
    non sono un fisico…

    Uno che accetta il metodo scienti-Fica, sa solo
    che se le sue meravigliose teorie fanno una previsione
    che si può verificare (e nell’iperuranio, dove stanno
    le i-Dee di Platone, veri-Fiche nessuno ne ha potute fare)
    e la previsione non si avvera, nemmeno dopo un milione
    di tentativi, allora s’è sbagliato…

    E’ solo questo, l’onestà di ammettere che ti sei sbagliato,
    e conosco uomini che pur di avere ragione ti direbbero che
    la realtà in realtà è virtuale, che se un
    esperimento va male, basta aprire Visual Studio,
    modificare il codice che le squadre di programmatori contorti
    di Matrix hanno scritto facendosi il culo per secoli
    e modificare il valore di qualche variabile globale…

    Devo chiedere a Linden se mi fa fare qualche esperimento,
    e lui è davvero quello che non sono io.

    E’ inutile che mi dicano, no, è sbagliato, lo dice lui
    ed a lui glielo ha detto Dio…
    Presentami lui, lui mi porta da Dio (sempre che come
    Quell’altro posso tornare indietro vivo, altrimenti
    ficcatevelo nel culo: non mi ammazzo per sapere che
    avete ragione, mi basta sapere che non ho torto)
    dicevo, mi porta dal suo dio, e codesto
    essere supremo mi convince che loro hanno ragione…

    Mica avrà paura di un uomo, questo essere superumano?

    Io devo avere un problema con alcuni tipi di autorità,
    quelli che sono buoni a prescindere, i supereroi:
    -Marshall, ma perché ti ha fatto così piacere fare fuori
    l’uomo tigre?
    -Perchè aveva rotto le balle, ed io faccio cose senza motivo,
    perché sono fottutamente cattivo…

  12. Gab, ti chiederai perché il calcio…
    E’ il gioco a cui giocavano naturalmente i bambini in cortile…
    Io ci ho fatto le teorie sopra :D…
    Quando mi passavano la palla e iniziavo a programmare
    il gol, nemmeno la riuscivo a calciare la palla:
    Liscio bestiale alla ‘Mai dire Gol’.
    Mi fumavo dei gol elementari…
    Certe volte poi il gol me lo sentivo, ed usciva…
    In questi casi, quelli che ci tenevano a vincere mi iniziavano
    a passare la palla, e allora, stranamente, ridiventavo
    piedi a banana…
    Ma forse devo dire testa a banana?

  13. Il mio problema era solo di capire perché…

    Se una col corpo che ti comunica “mi piaci”,
    e con la testa invece,
    nemmeno tra mille anni, dice
    sono sicura,
    neanche u n poco mi piaci…

    Il problema è risolto, basta guardare il film Espiazione;
    è un Karma tremendo, se colui che è sulla bocca di tutti,
    qui più di ogni altro posto al mondo,
    se lui nato a Firenze intorno al 1265,
    è dovuto morire il 13 settembre 1321, con in bocca una manciata di sale:
    sale ravennate, perchè qui il capo dei guelfi neri avrà pensato
    “E’ un grande uomo, ma sta con i bianchi,
    io lo terrei qui, ma la legge è legge,
    lo sconfitto si deve esiliare”

    Fate voi, io ipotizzo, ma ora che mi sono convinto di questo,
    non ho più problemi…

Lascia un commento