Esco e scorgo sulla sinistra cinque sfere luminose di un bagliore innaturale. Mi sobbalza il cuore e vilemente non fisso subito quei cosi. Potrebbero vedermi, sintonizzarsi sulle mie onde cerebrali, succhiarmi capacità cognitive o rapirmi per vivisezionarmi. Sarei un lurido topo da laboratorio per giustificare esperimenti universitari marziani, una vittima da sacrificare in nome di una già avanzata civiltà extraterrestre. Oppure potrei diventare il souvenir che un monooculare alieno regala alla sua piccola monooculare figlia esclamando "guarda che strani piccoli esseri ci sono sul pianeta azzurro? Tieni amore" quindi finirei stritolato tra bambole di pezza e serviti da tè marziani dopo essermi fatto strappare i bracci e tagliare i capelli con forbici tonde. |
Giro l’auto nel piazzale e lascio alla mia destra il fottuto campo di calcio. |