ieri, ore 24:01
Come di consueto mi trovo a svolgere un ruolo socialmente ammissibile tra gli esseri umani: di giorno tiepido impiegato in un’azienda di morti viventi e la sera elegante figuro del servizio di sicurezza. Cravatte regimental e vestitini provenzali si soffermano all’entrata con sorrisi interdetti come per chiedere un tacito permesso «Sono l’avv.***** dello studio****, spero che il mio nome sia sulla lista..he he..» ..penso "che cazzo ridi sporco succhiasangue sociale" ma dopo aver frugato nella lista di Schindler-vip annuisco e dico «si il suo nome è presente, buona serata» sfoggiando un consueto non confidenziale sorriso. L’unica nota normale il mio amico Andrez ma poi si alternano finti megadirettori, troie d’ufficio, vecchie incartapecorite, abat-jour, filippini a pieno servizio, arrampicatori sociali, mezzedonne, volti, tette, sandali, inviti, pacche sulle spalle, espressioni furbe e drink, ghiaccio, piccole instancabili bollicine. E io sono li, fermo.
Impassibile.
Una vera maschera sociale.
Se tutti questi bimbi potesservo vedere quali oscuri pensieri germinano nel mio cuore scapperebbero come topi di cloaca.
Impassibile.
Una vera maschera sociale.
Se tutti questi bimbi potesservo vedere quali oscuri pensieri germinano nel mio cuore scapperebbero come topi di cloaca.
«Seconda porta a sinistra in fondo al corridoio»
«È una festa privata mi dispiace ma non sono autorizzato senza invito»
«Buonasera»
«Buonasera»
«…»
«Buonasera»
«…»
«…»