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Cara Ginetta,
non ci crederai ma da un po’ di tempo credo di essere diventato pazzo. Entro qui ed è tutto bianco, tutto perfettamente vuoto, senza profondità. Luminoso e crudele, vergine e demonio questo bianco mi fa impazzire. Quando impazzisci non ci sono clamori o sguardi pietosi semplicemente niente più appare come prima: le associazioni mentali si accellerano senza una logica, i pensieri emergono fastidiosi, scrivi a qualcuna ad esempio con l’intenzione di comunicare con qualcun altro e il divario tra il tuo dentro e la realtà diventa siderale. In un certo senso ci si estranea al rallentatore. Voglio molto bene a tuo marito, si è guadagnato la mia stima nel tempo e so che è un sentimento reciproco ma lui non capisce cosa sono. A volte ho provato a spiegarglielo ma senza successo. Non può accompagnarmi nel viaggio che sto facendo, non si accorge che i miei non sono semplici deliri scollegati e non può capire che ogni minima cosa ha un suo motivo. Anche l’impazzire.
Dovrei sentirmi sconfitto, annichilito, piegato e domato ma niente di tutto quello che mi è capitato è riuscito a contagiarmi anzi, l’aver scoperto che non c’è un senso "a tutto" mi ha come rinfrancato. E non ci sono sogni a cui aggrapparsi perché sappiamo benissimo entrambi che questi uccidono. Finalmente sono impazzito. Finalmente libero.
Libero come una pianta che ha sete e che si accorge di crescere nel deserto può finalmente aspettare di seccarsi e avvizzire. E mentre aspetta pensa. E pensa. E pensa. E il pensiero è come un tarlo che scava in una testa altrui mentre non ti accorgi che è la tua. Questo bianco mi fa diventare pazzo. Pazzo.
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Tutto ha un senso. Anche ciò che all’apparenza, sembra non averne.
Bella la gradazione delle sfumature, attinente.
Lo sguardo “piccassiano” è convincente.
P.S. Uhm, ma hai qualche capello bianco o sbaglio?
Ne ho più di uno..
il pensiero nasce bianco, libero. si tinge, poi, di preconcetti e giudizi, di costruzioni artificiose. alcuni pensieri, però, tornano ad essere liberi. impazziscono?
L.
Non impazziscono, sono già pazzi. I preconcetti, i giudizi e le costruzioni artificiose li fanno apparire classificabili, domabili e consueti.
Almeno secondo me. Arrivo sempre secondo.
te l’ho detto di passare al rosa… est trés chic
…classificabili, domabili, consueti… sì, vero, vero. come chiudere un lupo in un recinto e dire che è un cane. a volte vogliono farci credere che siamo quel che loro vedono, figurine bidimensionali, mentre dentro abbiamo una voragine. o un universo. o entrambi.
svanisco.
L.